sabato 25 novembre 2023

Il mio terzo libro: "LA FAMIGLIA TRA LUCI E OMBRE"

 

Trama:
Continuano le avventure di Sofia, psicoterapeuta che abita e lavora in un raffinato ed esclusivo quartiere di Firenze. In questo romanzo affronta il tema della famiglia in tutte le sue sfaccettature: violenta, misteriosa e amorosa. Genitori che accarezzano e altri che graffiano, lasciando cicatrici indelebili. Alcuni personaggi la interpellano come professionista, con storie raccapriccianti, da brivido, dei veri thriller psicologici. Persone che chiedono aiuto per ricordare, capire e perdonare, così da dare nuovo senso e significato alla propria esistenza. Altri li incontra per caso, come la giovane dell'Albereta trovata accoltellata, in fin di vita. Un giallo, un mistero, un intreccio di colpi di scena che cercherà di svelare insieme alla nuova amica, l'ispettrice Cinzia Pennati.
Francesca Ceccherini è nata nel 1945 a Foiano della Chiana (AR), oggi vive a Firenze ed è psicoterapeuta.


Recensione:
"La famiglia tra luci e ombre" è un romanzo che esplora la vita e la psicologia, si colora dei i toni scuri dei rapporti malati, si accende con la dolcezza delle tinte serene quando le cose vanno bene o si sistemano, addirittura vira nel giallo del mistero e dei segreti. E' il ritorno di Sofia, psicologa e psicoterapeuta che l'autrice ha già inserito come protagonista in sue opere precedenti.
La scrittura di Francesca Ceccherini è bellissima, intensa. Ha l'eleganza della maturità, la profondità delle esperienze vissute, elaborate, arrivando alla conclusione che non importa quanto il percorso sia duro e difficile: la vita è un'avventura degna di essere vissuta, che può ferire, ma anche fare regali inaspettati.
Nel romanzo, costruito in tre parti, possiamo percepire la tridimensionalità dei luoghi, con scorci, e tutto quello che è necessario per sentire vivo e vibrante l'ambiente circostante. Descrizioni vere, che bucano le pagine, rapiscono il lettore e lo portano per le strade e nelle stanze, tra la gente, al fianco della protagonista, per vivere terapie e incontri con realismo ricco di fascino.
Ma non c'è solo bellezza, lo dice il titolo che, perfetto, è descrizione di ciò che leggeremo tra le pagine: le luci e le ombre dentro le case, nei rapporti famigliari, quello che non si vede, che non si dice, ma lacera e comunque lascia impronta tangibile nelle anime


Ci sono parti forti in questo romanzo, dove leggeremo di vicende difficili. L'autrice è bravissima a presentarle con correttezza, senza svilirle, raccontando perché certe cose è doveroso conoscerle, permettendoci di affrontarle coi personaggi. Non mancano note esplicative dove Francesca Ceccherini ci aiuta a conoscere meglio le patologie, mettendo la sua esperienza lavorativa a servizio della narrativa, per avvicinare ancor più il lettore a determinate realtà. Accanto a capitoli più tosti, ecco arrivare momenti di tranquillità, per prendere fiato, ritrovare la giusta distanza e scoprire invece la vitalità di Firenze, di Napoli e lasciarci catturare dalle diverse vitalità degli abitanti, scoprendo una versione di Sofia da protagonista al lavoro, a soggetto principale nella sua quotidianità, nella sua storia d'amore. Anche qui è sicuramente la conoscenza diretta delle città, da parte di chi scrive, a dare verità alle pagine.


"La famiglia tra luci e ombre" è un'opera che avvince, appassiona, prende la mente e il cuore. Cullati dalle parole dell'autrice procediamo sicuri e catturati in una narrazione profonda, intelligente, ma con sentimento, capace di dare una carezza e conforto anche nei momenti più duri.


Un libro del quale innamorarsi.


(Tatiana Vanini)

Il mio secondo libro: "HO INCONTRATO L'AMORE VERO"


 

Firenze, 25 marzo 2022 – S’intitola “Ho incontrato l’amore vero” il nuovo libro di Francesca Ceccherini (edito da Porto Seguro). L’autrice, che nella vita è psicologa e psicoterapeuta, presta voce, occhi e cuore alla protagonista della storia, Sofia, capace di mettersi in ascolto del dolore dei pazienti che vanno nel suo studio, accostandosi al mistero dell’uomo con professionalità e comprensione.

Il libro sarà presentato il 9 aprile alle ore 17, nel Salone Don Bosco, via Gioberti, 35. La presentazione sarà condotta da una collaboratrice di Porto Seguro. La penna bella e felice di Francesca Ceccherini con la quale la parola prende corpo, presenta al lettore le tante, diverse storie, a volte con situazioni non facili, con cui Sofia è chiamata a confrontarsi. Storie con problematiche che toccano inevitabilmente ogni uomo. La prima paziente è Laura, che ritiene di essere giunta al capolinea della sua esistenza e sente di doversi riconciliare con Dio. Sofia è laica, tuttavia è consapevole del fatto che, dietro ogni problema, anche religioso, c’è sempre un sottofondo umano che deve essere chiarito.

Attraverso Laura, Sofia affronta un tema importantissimo, quello del dolore e in particolare della sofferenza dei piccoli, degli indifesi, della gratuità della crudeltà, l’accanimento del male nei riguardi dei più deboli e come questo possa coniugarsi con l’esistenza e l’amore di Dio. E qui Sofia, pur dicendo di non aver fede, mette davanti a Laura, che ha assistito alla morte di una mamma uccisa da suo marito sotto gli occhi dei figli, una verità assoluta, quella della libertà di ciascuno di fronte al proprio agire, facendo il bene o il male.

Come scrive nella prefazione don Benedetto Rossi: “La scrittrice di questo saggio oltre a presentarci situazioni umane affrontate professionalmente, apre al lettore squarci dell’intimo di Sofia che canta in modo sublime la bellezza umana dell’amore”. “In questo libro – spiega – c’è l’amore di Sofia e Giovanni. La storia di Laura, la pediatra e Daniele il marito, che mostrano comportamenti eroici, gesti di altruismo e d’amore, rischiando la loro stessa vita come volontari, nei campi e negli ospedali di guerra. Laura che sempre come volontaria, rischia la propria vita in paesi del terzo mondo. C’è la donna napoletana che ha adottato i tre bambini a cui avevano ucciso la madre. C’è la storia di Michele e Cecilia che adottano Angelo, un bambino cardiopatico, destinato a morire, abbandonato alla nascita dalla madre. C’è la storia di un sacerdote che rischia di commettere un gesto disperato ma che poi ritroverà la forza per fare pace con se stesso e con Dio. C’è la storia di Diletta, madre di Laura, che non condanna il marito infedele e accoglie con amore la figlia illegittima. La lettura dell’opera riserverà, oltre a queste, altre piccole e grandi sorprese di “amore Vero”. Ho dedicato un capitolo alla conversione di Sofia, ma questo è solo un tipo di amore vero. Nelle varie storie, che prendono spunto da situazioni reali, presento le varie sfaccettature dell’amore vero, che è fatto innanzitutto di altruismo: l’amore vero è sempre un amore incondizionato”.

E aggiunge: “Spontanea sorge una domanda: quanto letto è frutto di immaginazione creativa o realtà, esperienza della mente o del cuore, finzione narrativa o realtà romanzata? Tale interrogativo, tuttavia, rimane secondario, perché la narrazione prende corpo ed interroga il lettore più in generale sulle vicende della vita e su come affrontarle e interpretarle”.

Maurizio Costanzo

 

Il mio primo libro: "NON VOGLIO MORIRE"


 

Trama:
Chiara è una donna di quarantacinque anni, laureata in filosofia e di professione bibliotecaria. Si sente paralizzata nella sua vita e ha un disperato bisogno di ascolto. Con queste premesse si rivolge a Sofia, una psicoterapeuta sua coetanea, con un'angosciante richiesta: "Non voglio morire". Accompagnando Chiara in questo cammino irto di difficoltà, che inizia proprio dal ricordo di episodi traumatici della sua vita, anche l'altra donna avrà l'opportunità di riflettere sul suo lavoro e sulla sua vita. Allora Sofia prende Chiara per mano e si pone davanti a lei come uno specchio chiarificatore, tentando di riportarla su, lontana dall'abisso nel quale era sprofondata. Una storia di rinascita, ma anche un romanzo introspettivo, che dimostra quanto la consapevolezza della propria interiorità sia fondamentale per perdonare e perdonarsi.

Recensione:
"Non voglio morire" si presenta come romanzo dalla trama particolare, lo capiamo fin da subito che per i temi di dolore e perdono che andrà a toccare, va avvicinato in punta di piedi, con rispetto, ma lasciando aperta la porta alla curiosità.
La scrittura di Francesca Ceccherini ci appare da subito accogliente. Corretta, delicata, scorrevole, ci delizia con tantissime descrizioni che racconto aspetti diversi. È proprio tramite queste parti descrittive, molto presenti all'interno dell'intera opera, che possiamo entrare a tutto tondo nell'ambiente della narrazione e conoscere molteplici aspetti della vita delle due donne protagoniste.
Sofia la terapeuta, che ascolterà, fungerà da cassa di risonanza e guida e Chiara, la grande narratrice, che ci permetterà di entrare nelle sue dinamiche famigliari, per esorcizzare il male, comprenderlo, elaborarlo col fine ultimo di lasciarlo andare. Sono le due grandi figure del romanzo, sebbene accanto, o attraverso le loro personali narrazioni, altri entreranno a buon diritto e con profondità offrendosi al lettore. I capitoli mostrano la vita di Sofia e le sedute di terapia con Chiara, in una struttura che ci fa immergere nelle tematiche del libro, che comportano una forte componente emotiva, e poi si prendere respiro, si torna quasi a galla nel presente, nella vita che scorre. Le parole di Chiara così sedimentano e con Sofia possiamo ragionarci su, comprenderle e farle nostre.
C'è logica e consequenzialità nella narrazione, un'apertura sincera. Impossibile restare impassibili, le parole creano tridimensionali immagini mentali e cadiamo nel libro. Non si può definire questa una lettura di evasione: è uno specchio delle nostre esperienze sulle quali possiamo riflettere confrontandoci con ciò che le due donne ci mostrano. Nessuno di noi è scevro da esperienze negative, dal dolore e dalla fatica di vivere. Diverse sono solo le modalità con le quali lo affrontiamo, in base alle risorse naturali che abbiamo e agli strumenti che il tempo ci ha donato. Ad un certo punto comprendiamo che "Non voglio morire" è un percorso anche per il lettore, non solo per le dirette interessate: ecco quindi che quello che ci ritroviamo tra le mani è un libro più formativo di ciò che potevamo pensare al principio, una terapia personale per interposta persona. Strano, vero? Eppure è così. La vita e le sue sfide; il dolore, l'amore e la rabbia e alla fine la vera sostanza del perdono, quello che fa davvero bene a chi lo riceve, ma soprattutto a chi lo dona. Non mancano, anzi risultano importanti, riflessioni sulla fede per un discorso a tutto tondo, sul sostegno che si può trovare nell'incontro con le giuste persone, nella raggiunta maturità e anche, perché no, nella religione.

"Non voglio morire" è più di un libro: è un'esperienza.

(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:


Le persone sentono, ma poche ascoltano. Per sentire basta semplicemente usare l'udito, ascoltare, invece, è una forma creativa.


Nuotare a lungo in un mare mosso, minaccioso, in assenza di un salvagente che ci sostiene, può indurci più facilmente a mollare la presa.

Non esiste perdono senza amore e non esiste amore senza perdono.